Monday, November 9, 2009

Long dreams, short dreams....does it really matter?

In a recent conversation with an esteemed colleague she posed the following question to me: "How can you really use dreams as data if people only remember a samll portion of their dream?" What she was really asking me was, can we measure and examine dreams if we do not have the whole dream? I found this interesting and perplexing because this colleague is a very rigorous researcher and yet could not understand how basic research design could be applied to dreams.

Upon pondering this query I began trying to imagine scenarios that could answer her question. For example, how can we know someone's blood sugar level by taking only a small drop of blood? Do we not need to test the complete volume of their blood to have an accurate reading? How do we know someone's IQ if we do not test every single measure of IQ on them? Is one measure really valuable at all?

Given this line of thinking, we can say that dreams are a sample of consciousness that represent the whole of consciousness for a dreamer. One dream scene will provide valuable information about a dreamer but not the whole story of the dreamer's life. Many dreams will provide even more information. A dream about anger will reveal a small window into the consciousness of the individual. We do not need every single detail from the dream to know that anger is an element of that dreamer's psyche. Every image carries important information and therefore, it is always releveant. We do not need to have ALL the dreamer's images from one night to have relevant imagery. It is all relevant, no matter how long or how short the dream is.

Also, if we are interested in the dreams of a specific group, for example migraine sufferers, then we need to collect a large number of dreams in order to get a representative sample. We do not need the dreams of every single migraine sufferer, nor do we need every single dream from a single sufferer. Many, many dreams will reveal the imagery that is specific to this group.

I am amazed that researchers who are well versed in their own field cannot at times imagine how their very own methodology can be applied to dream imagery.

1 comment:

  1. _Dal punto di vista TERAPEUTICO a volte è sufficiente una sola immagine di sogno per descrivere benissimo una situazione patologica e spesso questa immagine diviene la chiave di volta del cambiamento .
    Il fatto che il proprio inconscio , autonomamente , abbia prodotto questa immagine per la persona è folgorante . Si avvia spesso una comprensione profonda, che porta l’individuo stesso al cambiamento ed alla risoluzione del sintomo .
    Non c’è proprio bisogno che venga ricordato interamente il sogno : è sufficiente quel quadro per dire tutto.
    Faccio un esempio tratto dalla mia pratica terapeutica:
    una donna di circa 35 anni si rivolge a me perché ha attacchi di panico che la assalgono specialmente quando guida (tanto che si blocca in mezzo alla strada ed è obbligata a chiamare altri …) e a lavoro ( è responsabile di un ufficio aperto al pubblico) .
    Questa donna ,dicevo, sogna di guidare la macchina ( a dispetto della realtà : nella vita quotidiana non guida più) .Gli altri passeggeri sono la madre e la sorella , che quindi lei trasporta . Rispetto alla madre e alla sorella non aveva fino a quel sogno capito quanto fosse ancora non distaccata , pur avendo una sua vita da adulta ( un compagno, un lavoro , ecc.).Ad un certo punto (e ecco l’attacco di panico ) tutto si fa difficile : il traffico diventa caotico e lei si blocca.,…
    Senza quel sogno avrebbe impiegato molto più tempo a capire la propria situazione affettiva ,
    condizionata moltissimo dal legame di dipendenza dalla propria famiglia d’origine.

    _Riguardo alla RICERCA credo sia la stessa cosa
    Non c’è proprio bisogno che venga ricordato tutto il sogno , tanto meno i sogni di tutta una notte ; è sufficiente quell’unica immagine .
    Quello che la ricerca ci deve aiutare a capire è come questo stato di coscienza che chiamiamo sogno possa comunicare con lo stato di coscienza legato alla vita da svegli e
    possa spesso condizionarlo .Quello che la ricerca ci deve , per esempio, aiutare a capire è come il sogno comunichi con gli altri stati di coscienza , attraverso quale linguaggio ci faciliti la comprensione degli avvenimenti e ci guidi riguardo alle scelte da fare .
    In questo senso è significativa l’immagine di sogno che supera il muro della dimenticanza,
    e la ricerca ci dovrebbe aiutare a capire le modalità usate dal nostro inconscio per offrirci i messaggi che contano.

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